MULATRIAL DI MONTOGGIO 13 – 14 MAGGIO 2006
Anche quest’anno l’abbiamo fatto, si, ci siamo divertiti a
trialare per la 5^ volta su per i sentieri e le mulattiere
dell’Alta Valle Scrivia nel Comune di Montoggio lungo i percorsi
motoalpinistici permanenti gestiti dal Motoclub della Superba di
Genova.
E come l’anno passato lo abbiamo fatto per due giorni consecutivi:
il sabato con l’uscita serale con la conclusione del giro nelle
prime ore della notte e la domenica tutto il giorno.
Nonostante la concomitanza con un’altra mulatrial abbiamo
registrato 25 iscritti alla “notturna” di sabato e circa 120 la
domenica …..
Per la prima volta il Mitico Lancillo mi ha autorizzato a
tracciare parte del percorso, sembra una banalità ma Gianfranco su
queste cose è, come dire, un artista “geloso” delle sue opere
d’arte, delle sue creature e la Mulatrial di Montoggio rientra in
questa casistica.
Quindi diciamo che nella sua graduatoria ho acquistato qualche
punto a favore …… anche se si è fatto qualche giro per verificare
se avevo messo poche frecce, se ne avevo messe troppe ….
La giornata di sabato è stata veramente intensa per i tracciatori
del percorso, io, Corrado, Lino, Gianfranco, Gianni, Vincenzo e
Cristiano abbiamo iniziato a girare dalle 9 del mattino fino alle
15 del pomeriggio, una mangiata veloce, e poi alla sera via con la
notturna ….
Aldo della Protezione Civile del paese, armato di motosega, ha
liberato all’ultimo minuto un pezzo del tracciato da un albero
caduto … capita anche questo.
Abbiamo perfino trovato sul percorso Cico e altri amici di Trento,
di Lecco e di Prato che si sono accampati dalla mattina del sabato
all’Hotel Alfredo di Montoggio e hanno iniziato a girare
ininterrottamente per tutto il giorno, fino alla partenza serale
dove sono nuovamente ripartiti insieme a noi, l’unico modo di
fermarli era sparare alle loro gomme!
ISCRIZIONI ALLA NOTTURNA DI SABATO

Così, dopo le iscrizioni di rito con Luca e la segreteria del
Motoclub, abbiamo costituito il gruppo e siamo partiti per il
giro, Lancillo in testa con Cristiano e Lino, io Vince e gli altri
in coda per non perdere nessuno.
Allora mi sono accorto che si sono iscritti non degli esseri umani
ma dei muli, non li fermava nulla, viaggiavano come se fossero a
casa loro lungo la Mulattiera del Monte Acuto e così abbiamo
mantenuto un buon passo tanto che siamo arrivati abbastanza
velocemente al primo punto di sosta sul crinale del paese
abbandonato di Campoveneroso
PRIMA SOSTA A CAMPOVENEROSO

La sosta infatti doveva servire a capire se si poteva affrontare
un’altra parte del percorso o se deviare, ma ormai era evidente
che non c’erano problemi particolari, la gente era fresca come se
fosse appena partita, quindi ci siamo avviati verso il sentiero di
Feto.
Qui dobbiamo fare una parentesi, vi devo dire cosa sono
Campoveneroso e Feto nel giro che abbiamo fatto, sono vecchie
località del Comune di Montoggio, abbandonate dai suoi abitanti da
circa una trentina d’anni e perdute tra la vegetazione, collegate
solo dai sentieri e dalle mulattiere recuperate dall’opera dei
volontari del Motoclub.
Opera che trova riscontri positivi da parte del Sindaco, Valter
Raineri, che ha capito l’opportunità di avere dei trialisti sul
suo territorio visto che l’ambiente lo conosce perché è parte
della sua vita professionale: è un Funzionario dell’Agenzia
Regionale di Protezione dell’Ambiente della Liguria che si occupa
delle aree protette, una vera garanzia di obiettività sul tema.
Quindi se ci fossero dei problemi nei confronti dell’ambiente
portati dai trialisti sarebbero usciti ….. e invece è uscito
l’esatto contrario: il territorio vive di nuovo, i sentieri
possono essere percorsi nuovamente dagli abitanti della valle ….
E qui divago ancora un attimo, Alfredo, il proprietario dell’Hotel
è uno dei “vecchi” abitanti di Campoveneroso, alla sera ha visto
le nostre luci nei monti verso le sue località dove viveva da
ragazzo e, parlando con me il giorno dopo, mi ha chiesto dove
siamo passati e quando gli ho descritto il percorso che credeva
perduto da almeno vent’anni si è commosso … si ricordava quando ci
passavano i suoi compaesani con i muli carichi di legna …
Sono contento quando regaliamo emozioni positive con il
motoalpinismo …..
E le emozioni ci hanno accompagnato per il resto del giro, abbiamo
fatto un giro sulla costa per ritornare verso il monte Teitin che
ci ha regalato una vista panoramica del tramonto sulla Val Noci
IL “GRUPPO TRIAL NOCI”

Si voleva aspettare una notte un po’ più fonda ma le nuvole che
stavano arrivando non erano d’accordo, così siano partiti verso il
fondo valle con le luci sui caschi per raggiungere l’agriturismo
Triple J Ranch dove ci siamo rifocillati a dovere.
CENA AL RANCH

(LANCILLO)

La notte è passata veloce, giusto il tempo di chiudere gli occhi
per riaprirli nella piazza della partenza dove Aldo della
Protezione Civile aveva già portato la focaccia e le bevande
offerte dal Comune, Sandro, il vigile del paese, supervisionava i
preparativi.
Sandro è per noi un altro punto di riferimento, ci guida con i
suoi consigli, conosce la gente e capisce quali sono le cose
giuste da fare per non scontrarsi con gli abitanti, è grazie anche
a lui che le altre istituzioni pubbliche si fidano di noi, è un
Funzionario pubblico degno del ruolo che occupa manifestandosi
sempre con serietà e professionalità e, in particolare, con
estrema disponibilità, colgo l’occasione per ringraziarlo.
SANDRO IL VIGILE

PARTENZA DELLA DOMENICA

Il giro è partito ed entro le 10,30 tutti i motoalpinisti hanno
lasciato la piazza, Gianni, l’apripista, è partito con un conta km
per verificare l’esatta dimensione del tracciato e alla fine ci ha
detto che solo il tracciato della mula arriva a 52,5 Km … su
sentieri e mulattiere senza collegamenti carrabili per auto (a
parte circa 500 metri) e ne abbiamo altri di sentieri da misurare
…. E sono tutti autorizzati!
Quindi chi si è fatto tutto il giro si è divertito per almeno 4-5
ore di motoalpinismo allo stato brado nella “giungla” dei
rampicanti tra gradini, curve e salite “vere”.
Molti hanno fatto anche “l’anello del Noci”, alcuni li ho visti
all’uscita con un’espressione contenta …. Di essere riusciti ad
arrivare in fondo!
Al termine di queste divagazioni c’è un campionario di fotografie
di quelli che sono riuscito a vedere, se guardate le espressioni
potete capire chi ha fatto il giro con scioltezza e chi non vedeva
l’ora di arrivare ….
Il ristoro al Paese di Noci è stato gestito egregiamente da Romeo,
sua moglie Genia e Mario, hanno dispensato focaccia, crostate e
bevande a tutti.
IL RISTORO

Anche la Croce Rossa di Montoggio ha fatto la sua parte, oltre
curare le ammaccature delle persone ha provato a ricoverare in
barella anche le moto ….
CROCE ROSSA

Poi sono andato a trovare gli amici dell’organizzazione nei punti
critici sul sentiero di Feto, lì abbiamo visto le costole di
Luciano provare, senza successo, a vincere la consistenza delle
pietre del tracciato, queste infatti non si sono lesionate … le
costole però sì, e la moto si fatta anche un volo nella scarpata
…..
VINCE AL LAVORO

(“IL SENTIERO DI FETO”)

Siamo stati “costretti” a presidiare il posto, magari le costole
di tutti i motoalpinisti potevano veramente incrinare la roccia …
allora prima di vederla distrutta (si fa per dire ..) Moretto ha
iniziato a provare a saltarla in moto, così è iniziata la “zona”
ed è iniziata la contesa del momento, ogni tanto anche i
motoalpinisti si fanno incastrare dalle fettucce!
LA ZONA DI MORETTO

CORRADO E LA ZONA

E intanto mentre tutti erano a guardare i “virtuosi” il passaggio
non era più presidiato, solo un motore imballato ci ha riportato
al dovere, abbiamo prima “sentito” e poi visto una moto senza
pilota lanciata al massimo contro la base del gradone mentre il
guidatore brancolava nell’aria ….
Una tecnica non nuova al sottoscritto ……
IL MOTORE IMBALLATO …

Al ristoro intanto Luciano cercava di riprendersi dalla caduta tra
le bevande e la focaccia, con la compagnia di Lino e Romeo con sua
moglie Genia.
E Lino, uno dei pionieri del trial ligure, ….che, a parte le
primavere, dimostra di essere ancora un giovanotto nella testa e
nello spirito, …. mi ha detto che la nostra mulatrial è poco
trialistica, che il percorso è troppo fluido, ci sono pochi
gradini, ci sono poche pietre ed è convinto che manchino dei
passaggi obbligati con muri e ha la sensazione che la gente si
stufi di un percorso così facile …..!
Spero che si sbagli perché altrimenti ci tocca inventare qualcosa
……..
AL RISTORO

E tra tanti “rudi” motoalpinisti che si muovono sui sentieri dei
cinghiali ogni tanto spunta un “fiore”, penso che Sara,
campionessa di trial, potrebbe diventare la madrina della
mulatrial o del percorso …. Perché no?
Un voce di sentiero mi ha detto che si lamentava perché la gente
si fermava nei passaggi più tecnici e quindi si attribuiva le
penalità da sola …. Deformazione da zona!
UNA CAMPIONESSA DI TRIAL Sara

Però non si può passare tutta la giornata al ristoro, c’è l’anello
del Noci da fare, la parte migliore del percorso della mulatrial
di Montoggio, con le zone segnate dal Mitico Lancillo nel fondo
valle tra pietre e salite al limite, che volete di più?
LA PARTENZA DAL RISTORO

Si lo so che volete ancora di più, e infatti il tracciato aveva
ancora circa un’ora e mezza di giro tra il Monte Tetin, il Monte
Bano e la discesa al punto di pranzo allestito dai volontari della
frazione di Bromia vicino all’area giochi dei bambini.
Un pranzetto che ha permesso a tutti di gustare un ottimo piatto
di “troffie al pesto” fatto secondo le antiche tradizioni
culinarie liguri, devo dire che il pesto era veramente sublime ….
PRANZO A BROMIA

E così siamo arrivati alla fine anche noi, stanchi ma contenti
delle due giornate passate tra amici, fortunati per il tempo che
ci ha regalato un po’ di sole, già con la testa alla prossima
manifestazione, a pensare a nuovi tracciati da recuperare per
inventare un nuovo percorso turistico per il motoalpinismo, e che
ci vuole?
Ci vuole solo la passione di amici come Gianni, Corrado, Lancillo,
Vincenzo, Lino, Domenico, Aldo e Cristiano e altri che passano
interi sabati a pulire i tracciati dai rovi, a tagliare gli alberi
caduti per farci “giocare” tutti insieme, per ora posso solo
ringraziarli a nome di tutti così come ringrazio Luca e le ragazze
della segreteria del Motoclub della Superba di Genova che si sono
gestite l’iscrizione nei due giorni.
I ringraziamenti però non bastano mai, devo ringraziare in
particolare Romeo, Genia e Mario che hanno organizzato il ristoro,
i volontari della Croce Rossa e la dottoressa Anna D’Onofrio che
hanno prestato l’assistenza medica e i Volontari della Protezione
Civile
E ringrazio a nome di tutti anche il Comune di Montoggio e la
Comunità Montana Alta Valle Scrivia, le pubbliche amministrazioni
che ci hanno autorizzato il percorso permanente, consapevoli che
il trial “vive” e non “usa” il territorio.
Ciao a tutti, Giulio.
Giulio250@libero.it
FOTO DEI PARTECIPANTI










foto e testi di Giulio Romei
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