pogopogo ha scritto:
...in gara ti guardi la zona, la studi, qualcuno cerca di nascosto ri ripulire la strada e ci riesce... qualcuno dopo anni di gare come junior o senior si ficca negli amatori per portarsi a casa la coppa di latta... nel motoalpinismo improvvisi tutto perche' non sai cosa c'e' dietro la curva, e cerchi di non metter giu' neanche un piede per non spingere come un somaro... e la soddisfazione e' quella di esserci riuscito e basta. Quoto Martejo!!!
Nel trial serve la testa, parlo della zona, della gara o dell'allenamento. Certe volte, per fare un esempio, vedo delle persone timorose di fare un passaggio o semplicemente in difficoltà a valutarne la difficoltà, un passaggio che io reputo che loro possano fare. E allora gli dico che se stessero facendo un giro in montagna, una mulattiera e si trovassero davanti un passaggio di quel tipo gli darebbero senza timore; effettivamente il loro atteggiamento cambia e spesso riescono a cancellare i dubbi che hanno.
...a me non dispiaceva far le gare, e' vero cio' che dici, a volte fai passaggi in montagna che son peggio di certe zone dove zampetti come un millepiedi... l'ho piantata li' per l'approccio poco sportivo che girava tra gli "amatori"...
Questo per dire che uno stesso passaggio se messo all'interno 'di una fettuccia' diventa più difficile perchè la fettuccia ti giudica, perchè nella zona ti trovi faccia a faccia con la difficoltà e prima di affrontarla devi rendeti consapevole della sua forza. Se stai facendo un giro non hai tempo di ragionare e vai d'istinto, non dai tempo all'incertezza di prendere il sopravvento...
La prima difficoltà nell'affrontare la zona è quella di estrapolare la difficoltà dalla situazione e attribuirgli la giusta difficoltà ed escogitare la tattica più istintiva per risolverla. Anche questo è un aspetto interessante della zona che può essere paragonata alle difficoltà e alle paure che si incontrano nella vita.
Circus aiutami tu!!!
