INTERVISTA A TAKAHISHA FUJINAMI
ME GUSTA EL DYNAMIC
La possibile applicazione nel mondiale della nuova regola
del Dynamic trial, che in questo momento è allo studio della
FIM, ha generato opinioni per tutti i gusti. Se di buon
inizio una parte dei piloti top del mondiale hanno
manifestato la loro opposizione, pare invece che adesso, a
freddo, e dopo aver fatto dei test nelle zone, alcuni si
stanno riposizionando nel merito al problema. Uno dei questi
è Takahisha Fujinami, terzo classificato nel mondiale
outdoor in questa stagione. Prima che partisse per qualche
giorno di relax nel suo paese, l’abbiamo chiamato per
conoscere qualche cosa di più circa le sue opinioni in
questa situazione.
Ciao Takahisha, in questo momento si stanno proponendo molti
cambiamenti nel regolamento trial, anche nel senso di
penalizzare con 5 punti quando la moto smette di avanzare.
Raccontaci come vedi la situazione.
Devo dire che all’inizio l’idea non mi piaceva molto, però
ho cambiato opinione dopo che abbiamo provato seriamente il
Dynamic Trial, tracciando delle zone di alto livello sul
medesimo terreno dove abbiamo corso il GP di Spagna a Tona.
Dopo una giornata intera di prove, ho visto che non era male
e in più penso che in questo modo possiamo riuscire ad
ottenere quello che vogliamo, livellare di più le
prestazioni tra i piloti, permettendo di avere molta più
lotta nelle prime posizioni e avvicinando di più i piloti
giovani alla possibilità di fare anche dei buoni risultati.
Però mi sembra che non tutto vada proprio bene…………
Realmente il problema potrebbe essere l’applicazione della
regola da parte dei giudici di zona, perchè in alcuni casi
sarà difficile decidere se il pilota si è fermato o no. Però
penso che passato un periodo di adattamento sarà possibile
trovare un criterio abbastanza equilibrato. Il massimo
sarebbe riuscire a fare una macchina che segnala quando la
moto smette di avanzare (ndr. ci si sta lavorando), con
quella questo regolamento sarebbe perfetto; se non l’avremo
bisognerà avere fiducia nel lavoro dei giudici.
Raccontami qualcosa d’altro. Cosa ha visto che ti ha fatto
cambiare idea?
A me personalmente il sistema piace perché lo spettacolo è
molto meglio, il pilota sta in azione tutto il tempo e credo
che è anche più bello per il pubblico. Inoltre, se veramente
si abbassa un po’ il livello di alcuni ostacoli, che
comunque si faranno anche senza fermarsi, credo che la
differenza tra i vari piloti sarà minore. Attualmente nei
trial molto difficili hai varie zone da cinque o da zero, ed
è qui dove Toni e un po’ meno Raga, fanno vedere la
differenza e dove possono permettersi di sbagliare, perchè
in questo tipo di zone, possono staccarci nuovamente
facendole nel giro successivo. Se abbassiamo il livello dei
gradini è chiaro che piloti come me, Dougie, Dabill o Freixa
possono stargli molto più vicini e se quelli davanti
sbagliano, possiamo anche batterli in qualche gara. Questo
sarà molto buono per lo spettacolo e per dare emozione a
questo mondiale che sta diventando sempre più povero di
piloti nella massima categoria.
Allora una delle chiavi del cambiamento sarà il cambio nella
tracciatura delle zone….
E’ chiaro che bisognerà allargare ancora di più le zone,
disegnare passaggi meno stretti e complicati e abbassare
l’altezza dei gradini più estremi, e dar più spazio prima
degli ostacoli per presentare bene la moto senza dovere
essere costretti a fermarsi per tentare di superarlo.
Credo che sarà necessario un periodo di adattamento, però
questo è sempre logico quando si fa una cambiamento in
qualsiasi sport e per il futuro credo che il sistema può
essere molto positivo a patto che all’inizio portiamo un po’
di pazienza. All’inizio avremo dei trial troppo difficili o
troppo facili, però poco a poco si può migliorare molto in
funzione di quanto gli organizzatori, come i piloti, si
faranno esperienza.
Quanto conta l’opinione dei tuoi compagni? Sembra che a
qualcuno non piace per niente l’idea.
Va bene, per esempio adesso credo che per Toni questa regola
può diventare un gran casino. Lui chiaramente oggi è il
numero uno e ha un livello altissimo perché è arrivato quasi
ad applicare la guida degli indoor nell’outdoor. Se c’è una
zona molto difficile lui raramente sbaglia e noi invece non
saliamo. Comunque penso che dobbiamo fare le zone senza
fermarci abbassando però un po’ il livello: in questo modo
la differenza con Toni non sarà più così grande. E’ questo
che lo preoccupa.
E per i giovani che arrivano e un bene o un male?
Penso che anche per i piloti giovani e con meno livello
tecnico, il fatto che le zone non siamo tanto impegnative
possa essere una agevolazione e credo che piloti come
Alfredo Gomez possano avere una opportunità di almeno
poterlo fare bene, conseguendo qualche risultato
interessante, il che sarà molto buono per la loro
motivazione e per ottenere degli aiuti dalle aziende,
sponsor, ecc.
Inoltre bisogna conseguire che in assoluto arrivino al
mondiale altri piloti di differenti nazionalità, non è buono
che il campionato sia dominato sempre dai piloti spagnoli e
più concretamente dai catalani. Adesso sono troppo bravi e
stanno occupando sempre le prime posizioni in tutte le gare.
Alla fine sei in favore del Dynamic Trial
La verità è che dopo aver riflettuto sopra questa cosa penso
che bisogna provarlo. Se tutti ci lavoriamo insieme la cosa
può funzionare. Credo che si, può essere buono per risolvere
il problema del trial
Grazie Fuji, buone vacanze.
RAMON SALLES
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