Ciao a tutti,
raccontare la nostra quinta mula è facile: acqua e fango. E' alzarsi alle sette del mattino e uscire dal camper controvoglia perché sei subito zuppo ma bisogna sistemare i tavoli per le iscrizioni sotto i salvifici portici della piazza. E' farsi coraggio l'un l'altro perché guardando con attenzione tra quei due colli sembra che il cielo si schiarisca. Spiegare e spiegarci tra impavidi il percorso (e le vie di ritorno rapide in caso ulteriori peggioramenti....come se fosse immaginabile qualcosa di peggio) e poi partire per controllare il percorso sapendo che uno dei primi ostacoli che avremmo incontrato è il guado del ponte di Leonardo con un'acqua marrone profonda il doppio del solito e una salita di fango breve e ripida che miracolosamente hanno superato tutti (forse perché tutti bravi?).
Poi è tutto un rincorrersi di "ruere", come dicono qui, scavate nel fango che nelle discese ti spaccano le braccia, ripidi sentierini pietrosi e ancora e ancora guadi che affronti nella speranza che ti tolgano un po' di fango dalle ruote e dalla moto.
Dopo una ventina di chilometri, qualche caduta spettacolare, qualche catena saltata e un piccolo rifornimento di sicurezza si arriva a Gilba, al ristoro.
Finalmente al coperto, al caldo (stufa accesa!!!) e rifocillati a base di pasta al ragù, blu di Sampeyre e salame prodotti in vallata, torta, vino ed acqua.
Al bar il resto: Genepy e Pastis.
Si riparte non più sotto la pioggia se non a sprazzi ed è un bel sollievo anche se il panorama continua a essere limitato dalla rada nebbia che rende tutto un po' ovattato.
Per i verdi il primo tratto sino al colle è dura, specie dopo la discesa massacrante nelle ruere ma poi è un susseguirsi di sentieri appena tracciati intrisi dell'acqua caduta il mattino nel sottobosco sino al guado del ponte di Leonardo dove l'acqua ha quasi ripreso il colore e la profondità di sempre.
Per i blu invece la difficile e sassosissima risalita alla Cappella della Madonna Alpina (con deviazione per neve!) da dove si scende a "gambe rotte" attraverso le balconate di Crosa e la scalinata sino a Sampeyre.
Arrivati distrutti ed esaltati ci si racconta l'impresa al riparo degli stessi portici da dove siamo partiti.
Non abbiamo molte immagini ma il nostro Grassottini (cuoco del motoclub) ha preparato un filmato carino. Ecco il link:
https://www.youtube.com/watch?v=HcA6u2A ... e=youtu.be
W il trial e la montagna